Evento Digitalmeet

I social compensano le relazioni, soprattutto nel post covid; l’intelligenza artificiale aiuta nelle ricerche e nei compiti scolastici; ma quando si tratta di condividere il proprio saper fare, nulla può sostituire gli incontri e gli scambi di persona. Così, per il DIGITALmeet, festival nazionale sull’alfabetizzazione digitale, lunedì 21 ottobre sette classi, un centinaio di studenti con i loro docenti accompagnatori, hanno riempito l’auditorium dell’ISITP Manzetti, in via Chambéry 105 ad Aosta, per la tavola rotonda “Sempre più intelligenti?”. La partecipazione al festival nazionale, che fino a domani domenica 27 propone incontri e formazioni, anche online, in tutta Italia, per il secondo anno rientra fra i progetti dei futuri informatici della scuola di Aosta, organizzata dai docenti Patrizio Aloisio e Elena Meynet, quest’ultima Ambassador del festival.
“Oggi riceviamo molte informazioni - ha detto la Sovraintendente agli studi Marina Fey

 - la sfida è quella di riuscire a capire quali di queste informazioni sono effettivamente importanti e significative, utilizzando lo spirito critico e le competenze trasversali come quelle del problem solving, abilità e strategie che oggi presentate tramite i manufatti che avete realizzato nell'ambito del digitale e anche grazie ai giovani esperti che intervengono oggi”.
Dopo i saluti della Sovraintendente e della dirigente scolastica Barbara Buscaglione, che nel corso dell’evento hanno apprezzato il grande coinvolgimento e la qualità dei lavori, i ragazzi hanno presentato alcuni distributori automatizzati di cibo per piccoli animali domestici, uno realizzato in compensato da Lorenzo Faggion, Leonardo Marana e Davide Dal Molin e uno creato con la stampante 3D da Simone Florio, Sky Jiang e Matteo Diemoz, così come il cingolato telecomandato, interamente stampato dagli studenti Nizar Souit e Mathias Radu, che hanno mostrato le loro creazioni. Si sono addentrati nella discussione sull’uso dell’intelligenza artificiale gli studenti Giovanni Ursida, che ha lavorato con Nicolò Arcadipane e Gabriele Polistena, poi Lorenzo Faggion e Simone Florio che hanno utilizzato l’IA per la creazione di slide e ne hanno colto pregi e difetti.
Sempre più intelligenti?
“Rispondo subito alla domanda, se siamo più intelligenti. Secondo lo psicologo americano James Flynn, negli ultimi anni la curva dell’intelligenza umana si sta lentamente appiattendo  - ha precisato Alessandro Trento, presidente dell’Ordine degli psicologi della Valle d’Aosta - Forse, dato che lui usa scale di valori di molti decenni fa, dovremmo semplicemente misurare l'intelligenza in maniera diversa. Però è vero che se noi impariamo a delegare tutta una serie di attività agli altri compresa l'intelligenza artificiale le imprese di strumenti sappiamo che le nostre competenze le nostre capacità umane. Sembra che essi portino a nuove patologie o nuovi malesseri, per esempio il disturbo dell'attenzione”. “In realtà anche quelli digitali sono solo strumenti - precisa - e quindi non sono buoni o cattivi, Ma se deleghiamo allo strumento qualsiasi funzione rischiamo poi di perderci. Come avete ben sottolineato, bisogna mettere sempre un pezzettino di ragionamento umano dietro quello che ci propone ChatGPT. Alcune volte conviene rinunciare all’aiuto tecnologico e mettersi in gioco”.
Giovani ricercatori
“Vi siete accorti anche voi che la macchina risponde in base agli stimoli che le date - ha commentato nel suo intervento Marco Luddeni, laureando magistrale in intelligenza artificiale - Sono molti gli strumenti da utilizzare per creare testi e immagini, ma tutto dipende dalle istruzioni che si forniscono, i “prompt”. Questo è l’argomento della mia tesi di laurea che vedrà direttamente coinvolti gli studenti nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale in un percorso che insegnerà loro la manipolazione e la rappresentazione dei dati. Questo percorso avrà come obiettivo sia quello di insegnare agli studenti la teoria che sta alla base del machine learning, sia quello di permettergli di sfruttare nella pratica gli strumenti di intelligenza artificiale tra i più diffusi ad oggi.   ”  
Reti neurali, simulatori, e l’apprendimento dell’AI sono stati gli argomenti più tecnici affrontati nell’intervento successivo. “Spesso si paragona l’intelligenza artificiale a quella umana - ha sottolineato Debora De Gaetano, laureata in IA - ma non mi sembra che noi riceviamo numeri e rispondiamo con numeri. Si tratta di uno strumento estremamente utile ma che va “addestrato”, insegnando alla macchina come cercare le informazioni e come restituircele in modo che ci siano utili”.
Mentre chi è in ambito universitario proseguirà con le ricerche, accademiche o sul campo, gli studenti del Manzetti, in particolare delle quarte IT, nei prossimi mesi saranno impegnati in sperimentazioni in classe, riflessioni critiche, e la preparazione a competizioni nazionali.